Autopromotec Talks: come l’Intelligenza Artificiale trasforma l’automotive e l’aftermarket
Si è svolta al Volvo Studio di Milano la seconda tappa degli Autopromotec Talks dal titolo: “IA on the Road: come l’Intelligenza Artificiale sta trasformando il mondo automotive e l’aftermarket“. Dopo l’evento del 25 settembre dedicato al tema ”Zero emissioni e infinite soluzioni’, esperti, stakeholders e mondo dell’informazione si sono trovati a discutere di un tema sempre più attuale come quello dell’Intelligenza Artificiale e in particolare di come questa evoluzione possa supportare il mondo delle officine e dell’aftermarket.
Alessio Jacona, curatore dell’Osservatorio Intelligenza Artificiale per ANSA.it, ha guidato il dibattito, evidenziando come l’IA stia già rivoluzionando il settore, dai sistemi di assistenza alla guida (ADAS) fino alle tecnologie predittive. Queste innovazioni non solo aumentano la sicurezza ma rendono anche la manutenzione dei veicoli più efficace, anticipando guasti e migliorando le riparazioni.
Sicurezza e innovazione: l’esempio di Volvo
Roberto Lonardi, Public Relations Manager di Volvo Car Italia, ha spiegato come la Casa automobilistica svedese stia utilizzando l’IA per alzare l’asticella della sicurezza e dell’interazione con i clienti. Ha citato il caso della Volvo EX90, dotata di una tecnologia innovativa chiamata Driver Understanding, in grado di monitorare lo stato psicofisico del conducente, prevenendo possibili situazioni di pericolo. “L’IA non è solo una questione di tecnologia, ma un vero e proprio dialogo tra uomo e macchina”, ha detto Lonardi, sottolineando che il peso dell’IA nel settore automotive crescerà in maniera esponenziale nei prossimi anni, passando dai 3 miliardi di dollari attuali ai 30 previsti entro sei anni.
L’efficienza nella progettazione grazie all’IA Generativa
Francesco Ricciardi, Vicepresidente del Gruppo Car Design & Engineering ANFIA, ha parlato dell’impatto dell’IA generativa nella progettazione dei veicoli. Questa tecnologia è in grado di fornire soluzioni progettuali fino a cinque volte più rapide rispetto ai metodi tradizionali, grazie a un approccio simile al pensiero laterale. Tuttavia, Ricciardi ha avvertito che l’IA necessita di un controllo umano per evitare interpretazioni errate dei dati, evidenziando l’importanza di esperti che sappiano fare le domande giuste e interpretare le risposte. Se nel 1979 Steve Jobs paragonò il computer alla bicicletta per la mente, oggi Ricciardi spiega che l’AI potrebbe essere un razzo utile per aumentare efficienza e creatività.
Grandi aziende e piccole officine: due mondi a confronto
Cinzia Carbone, Head of Sales di Solera, ha messo a confronto la differente adozione dell’IA tra grandi aziende e piccole officine. Se le prime utilizzano già queste tecnologie per semplificare processi complessi, le seconde mostrano una certa resistenza, principalmente per i costi di implementazione e la paura che l’IA possa ridurre l’importanza dell’esperienza umana. Carbone ha però ribadito che l’obiettivo dell’Intelligenza Artificiale è potenziare, non sostituire, le capacità decisionali dell’uomo. Ha citato una ricerca di Bain che mostra come solo il 7% delle piccole e medie imprese italiane utilizzi strumenti basati sull’IA, contro il 24% delle grandi aziende. In Europa i numeri sono rispettivamente del 9 e del 30%, un gap che rischia di incidere sulla competitività del nostro Paese.
Manutenzione intelligente: dall’assistenza alla predizione
Riccardo Sesini, Head of Digital Transformation di VHIT SpA (Bosch), ha evidenziato come l’IA stia trasformando il settore manifatturiero, anche nel campo della manutenzione. I moderni assistenti IA, grazie alla capacità di comprendere e generare linguaggio naturale, facilitano la gestione della documentazione tecnica e lo storico delle riparazioni. Questo migliora l’efficienza operativa, riduce i tempi di risoluzione dei problemi e valorizza il know-how aziendale. La precisione di questi strumenti, che può raggiungere il 94%, riduce il lavoro manuale e migliora la soddisfazione del cliente.
I processi produttivi basati sul Large Language Model (LLM) diventano più efficienti. Il problema è che, ad oggi, Stati Uniti e Cina sono leader di questa tecnologia così strategica. Per questo l’Europa, come ha auspicato Mario Draghi nel suo recente rapporto, dovrebbe dotarsi di LLM fatti in casa.
Manutenzione predittiva: la rivoluzione dei Big Data
Marco Bettin, Direttore commerciale di Launch Italy, ha sottolineato l’importanza di “prevenire piuttosto che curare” grazie al machine learning e ai big data. La diagnostica predittiva non si limita a leggere i codici di errore ma analizza in tempo reale dati provenienti da sensori e centraline elettroniche, permettendo di individuare anomalie prima che causino danni. Questo approccio aiuta a ridurre i costi di riparazione, ottimizzare la manutenzione e garantire un’affidabilità a lungo termine.
Officine del futuro: tra tecnologia e contatto umano
Anche il settore delle officine sta cambiando. Franco Benati, sales manager di Sipav (CEMB Group Company), ha immaginato un futuro in cui robot e sensori affiancheranno gli accettatori umani nella fase di check-in dei veicoli. Questo permetterà di raccogliere dati precisi e in tempo reale, trasformando l’accettatore da tecnico a esperto nella gestione e interpretazione delle informazioni. “L’accettatore del futuro sarà un comunicatore”, ha detto Benati, capace di instaurare un rapporto di fiducia con il cliente.
L’Officina del futuro: una visione avveniristica
Renzo Servadei, Amministratore Delegato di Autopromotec, ha chiuso l’evento interrogando direttamente un sistema IA sul futuro della manutenzione automobilistica. Al termine di una conversazione serrata, l’Intelligenza Artificiale ha prodotto un disegno che rappresentava un’officina futuristica, una sorta di “Stargate” per la manutenzione, dove i veicoli, attraverso sistemi di diagnostica avanzati, saranno in grado di prevedere i propri bisogni di assistenza e suggerire interventi personalizzati. Secondo l’AI ci si potrebbe arrivare entro un paio d’anni. Servadei ha confermato che questo tipo di visione rende l’Intelligenza Artificiale non solo una tecnologia, ma una vera rivoluzione che cambierà il modo di intendere la manutenzione.
Un futuro con l’IA come alleato
Dall’incontro ci si porta a casa una visione positiva sull’IA che rappresenta un’opportunità per l’automotive in molti ambiti. La sfida ora sarà quella di convincere tutte le realtà del settore ad abbracciare questi cambiamenti, superando la naturale resistenza iniziale e puntando su un equilibrio tra innovazione e tradizione. Appuntamento, quindi, alla prossima edizione di Autopromotec, che si terrà a Bologna dal 21 al 24 maggio 2025, per scoprire le ultime novità in un settore in continua evoluzione.